Occhi chiari, bionda, bel fisico.E’ difficile restare indifferenti a
Chiara Rizzo, moglie di Amedeo Matacena, donna affascinante, tanto da
finire spesso sulle riviste monegasche ed essere citata nel 2010 nel
libro Women of Monaco, in cui compaiono le 11 donne più belle residenti
nel Principato.
La signora, 43 anni, ex modella, risiede a Monaco da ben prima che il
marito scegliesse di rispondere con la latitanza alla sentenza per
concorso esterno in associazione mafiosa di stampo ’ndranghetistico. E
lì vive ancora adesso, sebbene l’ordinanza di custodia cautelare sia
arrivata mentre era fuori dall’Europa, probabilmente a Dubai dal marito.
Anche se stando alle sue dichiarazioni entro domani dovrebbe
consegnarsi agli inquirenti reggini.
LE EUROPEE
L’impresa dell’indifferenza non è di certo riuscita all’ex ministro
degli Interni e dello Sviluppo economico Claudio Scajola. Che, come
sintetizza il gip, era completamente «asservito» al suo volere. E stando
a quanto scrivono i pm nell’integrazione alla richiesta di custodia
cautelare, aveva piegato alla volontà di stare accanto alla donna, anche
le sue aspirazioni politiche. A cominciare dalla candidatura alle
europee, che avrebbe avuto conseguenze anche economiche, nel rapporto
con la Rizzo.
La sintesi più chiara è forse nell’intercettazione del 4 aprile 2014,
riportata in forma sintetica: «Claudio chiama Chiara e parlano della
soluzione migliore affinché Claudio possa darle 15.500 euro da dare come
anticipo per l'affitto di un nuovo appartamento senza che risulti il
suo nome. Claudio dice che per lui era meglio aspettare un po’ di tempo
perché se lo candidano, la sua elezione sarebbe molto probabile, per la
certezza devono aspettare il 25 di maggio, e comunque con la carica di
europarlamentare lui potrà darle una grossa cifra per la copertura delle
spese della casa». E comunque, «in caso di mancata candidatura Forza
Italia gli proporrà un incarico di prestigio e anche in questo caso
l'incentivo economico sarebbe importante. Claudio ribadisce che il
ritardo di un mese, mese e mezzo porterebbe più tranquillità di
copertura finanziaria».
LO SFOGO
In realtà, la candidatura sta già sfumando come annuncia il portavoce di
Forza Italia, Toti. L’ex ministro si mostra sereno con la Rizzo:
«Chiara dice che ha visto una intervista di Toti, lui ribatte che ha già
risposto con un’altra intervista al Corriere della Sera». Con la
moglie, invece si sfoga: «Claudio - scrive il gip nel suo provvedimento -
chiama la moglie e le racconta l'incontro con Confalonieri e Letta con i
quali si è lamentato della situazione che si è sviluppata, e li ha
minacciati che se non si risolve il problema fa scoppiare un casino
indimenticabile. Claudio non ha bisogno di persone che lo raccomandano,
ha bisogno di sapere se lo rispettano altrimenti è guerra aperta». La
sintesi del pm di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, non lascia molti
dubbi: «La reazione scomposta di cui si rende protagonista lo Scajola,
nel momento in cui realizza di essere stato estromesso dal novero dei
candidati, è la migliore conferma del particolare interesse, non solo
personale, verso quell’ambito politico sovranazionale, particolarmente
appetibile per le ricadute economiche che è in grado di garantire, anche
a favore della moglie del Matacena».
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